Paolo di Tarso «Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il Vangelo di Dio» (Romani 1,1) Paolo di Tarso (Saulo in origine), canonizzato come San Paolo apostolo († 67), è considerato da molti cristiani il più importante discepolo di Gesù, nonostante – va ricordato – non fosse tra i dodici apostoli, né tra quelli che seguirono di persona la predicazione di Gesù. Resta comunque annoverato tra gli apostoli in quanto massimo diffusore del messaggio evangelico e, secondo molti, la più importante figura nello sviluppo del Cristianesimo. San Paolo rappresenta un grande esempio di fede per la quale cambiò completamente la propria vita, in seguito ad un evento miracoloso come da lui stesso descritto, dedicandola esclusivamente alla diffusione del Vangelo di Gesù Cristo, per il quale testimoniò fino alla morte. Nacque a Tarso, in Cilicia, tra il 5 e il 10 d.C. da una famiglia ebrea della diaspora. Tarso era a quel tempo città cosmopolita, dove vi era una fiorente comunità ebraica, di cui faceva parte il padre commerciante di tende. Essendo di tale città, aveva diritto di cittadinanza romana, come disposto prima da Marco Antonio e successivamente dall'imperatore Augusto. San Girolamo riferisce, ma non sappiamo da quale fonte abbia attinto, che i suoi genitori erano originari della piccola città di Gischala in Galilea, e che essi si trasferirono, con il piccolo, a Tarso quando i Romani conquistarono la città. Questo dettaglio non è storicamente attendibile, ma comunque l'origine galilea della famiglia non è improbabile, essendo appartenente alla tribù di Beniamino. Forse, come tipicamente era d'uso, portò quasi subito due nomi, uno ricevuto il giorno della circoncisione, "Saulo" (nome del re Saul, della tribù di Beniamino, e che ha significato di "implorato al Signore"; l'altro, latino, essendo civis romanus, Paolo, forse in relazione alla sua bassa statura o piccola corporatura, oppure più semplicemente, per la somiglianza omofonica con Saulo). Crebbe nel tipico ambiente della città di cultura ellenistica ma con una perfetta educazione ebraica che completò a Gerusalemme; imparò l'ebraico dai genitori e il greco dalla scuola, divenendo praticamente bilingue. Come tutti i veri ebrei imparò il mestiere del padre, cioè costruire tende, mestiere che continuò a fare anche durante l'apostolato per il mondo. Morì martire a Roma nel 67 dopo due anni di prigionia

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